Si è tenuto lunedì 10 settembre, nella Loggia di Fra’ Giocondo ai Palazzi Scaligeri, il Tavolo Tecnico Zonale sulla qualità dell’aria convocato dalla Provincia.
All’incontro – a cui hanno partecipato Ulss 9, Arpav e diversi sindaci dei Comuni scaligeri – è stato riportato quanto comunicato la scorsa settimana dal Comitato regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera. In sostanza la Regione ha annunciato che lo scorso inverno le ordinanze adottate per limitare le emissioni inquinanti hanno portato ad una riduzione (stimata) sia dell’ossido d’azoto, sia delle Pm10. Un risultato positivo che però non pare ancora sufficiente a rispondere a quanto richiesto dalla Commissione Europea – che sull’inquinamento dell’aria, particolarmente rilevante in Pianura Padana, ha aperto una procedura d’infrazione – e soprattutto a tutelare la salute dei cittadini.
Così – ha comunicato la Regione – dal prossimo inverno non potranno più essere previste le deroghe applicate nei mesi freddi a cavallo tra il 2017 e il 2018. Inoltre alcune limitazioni al traffico saranno allargate ai mezzi Euro 3 e, in caso di emergenza, anche agli Euro 4. Dovranno poi essere previste delle ordinanze da parte degli amministratori locali finalizzate a contenere, in diversi casi, la combustione da biomasse (ad esempio stufe a legna o a pellet) e lo spargimento di liquami in agricoltura nei periodi “emergenziali”.
I sindaci hanno sollevato diverse perplessità rispetto alle conseguenze, sia per le aziende sia per i cittadini, che potrebbero derivare dall’applicazione di alcune delle limitazioni riportate al tavolo di oggi. La Provincia, condividendo quanto espresso dagli amministratori locali, s’è resa disponibile a raccogliere le osservazioni e ad inviarle alla Regione, sebbene l’accordo di bacino Padano – sottoscritto da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Ministero dell’Ambiente per far fronte alla problematica dell’inquinamento dell’aria – non preveda al momento, secondo i tecnici, margini significativi di modifiche.