Martedì 10 ottobre, alle ore 10, è in programma in Prefettura un vertice per affrontare la crisi che ha investito la Melegatti mentre è già partita la cassa integrazione che terminerà il 31 ottobre.
Una storia fatta di pandori lunga 123 anni quella della Melegatti, la nota azienda dolciaria veronese che sta conoscendo una crisi economica senza precedenti, tanto da mettere a rischio la produzione del prodotto di punta per questo Natale.
Oltre a due mesi di mancato stipendio per i 70 lavoratori dipendenti e i circa 200 stagionali, mancano l’approvvigionamento delle materie prime e degli imballaggi tanto che il lavoro negli ultimi tempi veniva organizzato giornalmente. Una situazione che ha gettato i lavoratori nella massima incertezza, ma su cui i vertici non hanno mai dato garanzie. «In queste difficili settimane di trattativa e di confronto con la Presidente, nonché Amministratore Delegato Emanuela Perazzoli le organizzazioni sindacali hanno ricevuto solo false informazioni – denuncia Gianpaolo Veghini, segretario Fai Verona – notizie che generavano piccole speranze, ma che si rivelavano bugie come quella dell’arrivo di ipotetici finanziatori che poi si sono magicamente trasformati in nobili imprenditori senza nome, che con liquidità nuova e capacità manageriale avrebbero risolto almeno le questioni più critiche: mezze informazioni mai confermate dai fatti». Per questi motivi ieri i lavoratori hanno scioperato e dato vita ad un presidio sotto il Municipio di San Giovanni Lupatoto, sede di uno dei due impianti produttivi (l’altro, sempre nel veronese, è a san Martino Buon Albergo). Nel pomeriggio una delegazione sindacale è stata accolta e ascoltata dal vice sindaco Fulvio Sartori che hanno portato la questione all’attenzione della Giunta comunale. «Lo stato di agitazione proseguirà – ha dichiarato Veghini – la speranza è che gli altri soci di Melegatti prendano una posizione e che lavorino per trovare finalmente una via d’uscita, perchè questa azienda ha grandi potenzialità produttive ed è ancora in grado di competere sul mercato locale e nazionale».