Un vagone dietro l’altro, carico di acqua, medicinali, pannolini per bambini, vestiti e prodotti di prima necessità. Bancali colorati dai disegni dei bambini delle scuole Caliari di Verona, donati nei giorni scorsi al sindaco. È pronto a partire da Verona il primo treno di aiuti per l’Ucraina. Stipato di solidarietà. Sono 22 i vagoni merci che arriveranno al confine polacco. In unico viaggio giungerà a destinazione un carico pari a 44 tir. In queste ore 10 ‘carri merci’ sono arrivati da Prato, altri 11, riempiti alla piattaforma logistica Hangartner al Quadrante Europa, verranno aggiunti a Porta Nuova e, infine, 1 vagone si unirà a Cervignano del Friuli. Il convoglio proseguirà verso Norimberga e poi dritto in Polonia, sul confine, dove stanno convergendo i profughi in fuga dalla guerra. Tutta l’organizzazione è stata chiesta a Verona dalla Protezione civile nazionale in collegamento con l’ambasciatore ucraino a Roma.
Sopra ai vagoni gli aiuti pervenuti da tante aziende, dalle catene della grande distribuzione, dai Comuni della provincia di Verona ma anche da Toscana, Piemonte e Calabria, così come dalla generosità dei privati.
Hangartner Terminal e DB Cargo hanno messo a disposizione gratuitamente della Protezione civile un’area magazzino da 2 mila metri quadri al Quadrante Europa, per la raccolta di beni di prima necessità destinati all’Ucraina. DB Schenker, invece, sostiene la spesa del servizio di trasporto.
Questa mattina, il sindaco Federico Sboarina è andato a complimentarsi con i tanti lavoratori e volontari che, in queste ore, hanno caricato il treno. Erano presenti il presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato, Rosangela Radaelli di DB Schenker e Marino Perrini dell’Agenzia delle Dogane.
“Qui dentro c’è tutto il sistema Verona – ha detto il sindaco Federico Sboarina -. Oggi è come se partissero 44 tir uno in fila all’altro, frutto della generosità di molti, dalle catene della grande distribuzione ai privati, ma anche delle società che garantiscono il convoglio e il servizio di trasporto. Non possiamo che essere orgogliosi del grande lavoro che stiamo facendo come hub di riferimento nazionale per gli aiuti all’Ucraina. Ringraziamo i tanti volontari per il loro impegno e la passione che mettono, così come i lavoratori che hanno caricato il treno. Dobbiamo essere fieri di quello che stiamo facendo, perché il risultato è merito di tutti”.
“Aver portato all’interno dell’Interporto, qualche anno fa, la Protezione civile è stata un’ottima intuizione e oggi ne vediamo la concreta utilità – ha aggiunto Gasparato -. Una squadra che permette di realizzare un grande lavoro e di raggiungere risultati importanti, in questo caso per la solidarietà”.
“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione il nostro magazzino e le operazioni di carico dei vagoni. Qui opera una squadra che lavora in grande sintonia – ha concluso Radaelli -. Siamo pronti a far partire altri treni, nel caso ce ne fosse la necessità”.