E’ stato pubblicato questa mattina in Gazzetta Ufficiale il decreto della Presidenza dei Ministri annunciato ieri sera con le nuove misure per combattere la seconda ondata di contagi da Covid. Per l’applicazione immediata delle indicazioni che vietano i convegni in presenza, oggi è stato annullato il Convegno di Geriatria che avrebbe dovuto svolgersi nel pomeriggio in Gran Guardia e per il quale erano state adottate tutte le misure previste dai protocolli sanitari. Per lo stesso motivo, si sta decidendo cosa fare con il tredicesimo Forum Economico Euroasiatico in programma da giovedì 22 ottobre; gli organizzatori sono infatti al lavoro per capire in quale modalità poter effettuare ugualmente l’iniziativa a cui partecipano ogni anno relatori da tutto il mondo. Anche su altre misure il Dpcm ha generato incertezze, in particolare sulla chiusura delle piazze o vie dove si tiene la vita notturna, oltre che sulla pratica delle discipline sportive. “Il provvedimento illustrato ieri in tarda serata dal presidente Conte è, ancora una volta, poco chiaro e inapplicabile, oltre che, in alcuni punti, in contraddizione con il Dpcm della settimana scorsa – ha detto il sindaco Federico Sboarina nel punto stampa in streaming -. Come ho sempre fatto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, continuerò ad agire con l’obiettivo di tutelare la salute della comunità che amministro, con attenzione però anche alle nostre categorie economiche che non devono essere messe nuovamente in ginocchio. Servono linee chiare e applicabili, per ciò mi sto confrontando con il sindaco di Treviso e presidente Ance Mario Conte, con il Prefetto e tutti i 98 sindaci della provincia per avere linee comuni e chiarire le contraddizioni del Dpcm”.
Vita notturna. La prima versione illustrata ieri sera dal premier Conte dava ai sindaci la facoltà di chiudere le piazze dopo le 21, ma nel decreto ufficiale la parola ‘sindaci’ è sparita. Un’eventualità di difficile gestione e che stride con la presenza nelle piazze di ristoranti e attività che possono restare aperti.
“Se il problema è chiudere i luoghi affollati, allora bisognerebbe chiudere anche molte vie centrali, dove fortunatamente sono tornati i turisti, come via Mazzini, via Cappello o la Casa di Giulietta, e i mercati rionali come quello del sabato allo Stadio – afferma il sindaco-. Chiudere le zone dove si creano assembramenti è già nella disponibilità di sindaci e prefetti, con ordinanze contingibili e urgenti o per motivi di pubblica sicurezza. Tutte axioni che nei mesi scorsi sono state fatte localemnte quando ce n’era la necessità. Se adesso lo facessimo in maniera incondizionata, servirebbe un bel numero di agenti delle Forze dell’ordine per controllare chi può passare e chi no. Come ho già fatto in passato, ordinanze di questo tipo le firmerò solo nel momento in cui ne sarà riscontrata l’effettiva necessità in accordo con il Comitato oridne pubblico, con provvedimenti applicabili e controllabili”.
Convegni. Il decreto ammette le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi (con Protocolli validati dal Comitato tecnico scientifico e secondo misure adeguate da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza), ma il paragrafo successivo riporta che ‘sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza’. L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e le attività di avviamento allo sport ‘sono consentite soltanto in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni’. Sospese gare e attività connesse «agli sport di contatto aventi carattere amatoriale.
“Il nuovo Dpcm sospende tutti i convegni tranne quelli a distanza, ma non pare cancellare il decreto del 13 ottobre che li consente -afferma Sboarina-. Non capisco perché 200 persone possono stare sedute al cinema ma non possono seguire un convegno con relatore in video. Oggi avevano un convegno di Geriatria, con i medici già arrivati a Verona, ed è stato sospeso. Tra pochi giorni abbiamo il Forum Eurasiatico e stiamo cercando di capire come poterlo fare. Stessa cosa vale per lo sport, si impedisce ai bambini di fare attività sportiva insieme ma poi sono liberi di andare al parco giochi.
Scuole dell’infanzia. Le scuole dell’infanzia continuano in presenza, non solo perché è permesso ma anche perchè i protocolli stringenti applicati dal Comune stanno dando buoni risultati. Ciò anche grazie all’importante investimento effettuato dall’Amministrazione in termini di maggior personale dedicato esclusivamente all’applicazione e al rispetto delle misure anti contagio nei nidi e nelle materne comunali. Il personale è stato potenziato non solo con 120 nuovi educatori per l’attività didattica ma anche con 52 aggiuntivi a supporto degli operatori Agec impegnati nelle mense e in tutte le operazioni di sanificazione. Solo per questi ultimi, il Comune versa ad Agec 235 mila euro in più al mese. Potenziate anche le assistenti negli scuolabus, due per ciascun mezzo per garantire il distanziamento e agevolare l’ingresso dei bimbi nelle scuole.
“Un investimento di cui sono orgoglioso – dice il sindaco -, perchè ci ha permesso di iniziare la scuola in totale sicurezza e di arrivare ad oggi praticamente senza contagi. Dal primo settembre i nidi hanno registrato solo un bimbo contagiato, mentre sono due i bimbi postivi registrati nelle materne da metà settembre, con nessuna classe che ha dovuto sospendere le attività e zero contagi anche tra il personale. E’ la dimostrazione che quando ci sono investimenti adeguati e rigidi protocolli che vengono rispettati, i risultati si vedono”.
Novità ultimo Dpcm. Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) sono consentite dalle 5 sino alle 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle 18 in assenza di consumo al tavolo. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle 8 alle 21.Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Sospeso anche lo sport a livello amatoriale, mente quello dilettantistico è consentito solo in forma individuale.