C’è la firma di un lupatotino sul protocollo d’intesa sottoscritto il 28 settembre, presso la sede del Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta, dedicato all’aggiornamento professionale e alla creazione di una vera e propria accademia nazionale del mestiere di calzolaio. Un accordo tra Confartigianato Imprese Veneto, rappresentata dal Presidente Agostino Bonomo e da Eugenio Moro, Presidente del gruppo di mestiere dei calzolai, veronese originario di San Giovanni Lupatoto; l’Associazione nazionale Calzolai 2.0 presieduta da Paride Geroli, anch’esso di Verona; il Politecnico Calzaturiero presente con il Presidente Franco Ballin e l’Istituto Veneto Lavoro, rappresentato dal Presidente Adriano Baggio.
Il progetto ha lo scopo di innalzare la professionalità della categoria dei calzolai attraverso percorsi formativi di vario livello. Si parte dal mettere a disposizione dei calzolai in attività una serie di corsi che potrebbero introdurre nuove lavorazioni all’interno delle loro botteghe o migliorare alcuni procedimenti già conosciuti.
“Erroneamente si guarda al calzolaio come ad un mestiere in estinzione – spiega il nostro concittadino Eugenio Moro, che, oltre all’incarico regionale, è anche Presidente provinciale dei Calzolai di Confartigianato Imprese Verona –. In realtà aggiornamento e innovazione sono oggi le chiavi di successo per un mestiere pronto alle sfide del futuro a cui guardano anche moltissimi giovani che non trovano però una scuola seria dove imparare il mestiere. Il boom delle sneaker, l’“usa e getta”, la mancanza di remunerazione, possono in realtà essere i punti di forza del rilancio dei calzolai. La categoria sta vivendo una “seconda giovinezza”, a patto però, di avere il coraggio e le capacità di reinventarsi”.
“Oggi ci sono centinaia di botteghe, soprattutto nel centro-nord – aggiunge Moro –, che prosperano facendo lavori completamente diversi rispetto al passato in cui ci concentravamo principalmente su mezze suole e soprattacchi. Negli ultimi anni le richieste maggiori dei clienti hanno a che fare con il cambio dei fondi esterni che stanno sotto le scarpe, oggi perfettamente sostituibili grazie alle apposite presse in commercio se ci si è aggiornati per usarle correttamente, tinture e puliture, sostituzione di cerniere su capi in pelle, sino alla riparazione di valigie. Per non parlare del fiorente mercato della personalizzazione: dalle suole colorate alle borchie, che sempre di più vengono richieste su scarpe nuove appena acquistate, sino alla messa a modello di calzature. Una fetta importante del lavoro riguarda anche la calzatura su misura. Non quella classica da uomo e donna, che necessitano di competenze che solo una parte della categoria ha, ma modelli premontati: dalle clarks ai sandali gioiello passando per le ballerine, che possono essere facilmente personalizzate”.
“Il progetto – conclude il presidente Eugenio Moro –, oltre ad implementare, attraverso specifiche attività di formazione, le sempre più complesse competenze del calzolaio, ha l’ambizioso obiettivo di realizzare una vera e propria Scuola di Formazione Nazionale per i Calzolai, un sogno che, con Confartigianato Imprese Verona, inseguiamo da almeno vent’anni. Centinaia sono infatti i giovani e meno giovani che, ogni anno, si rivolgono ad associazioni e singoli artigiani per chiede dove imparare il mestiere della riparazione. Richieste che purtroppo restano insoddisfatte per assenza di una scuola. C’è infatti una barriera professionale all’entrata del settore, molti si rendono conto della difficoltà di approcciare un mestiere che richiede una grande competenza e manualità. Senza dimenticare che un intervento errato sulla calzatura può creare danni alla postura. E’ un sogno nel cassetto della categoria che potrebbe diventare presto realtà”.