Sempre più imprese artigiane stanno abbassando le serrande definitivamente, facendo perdere al Paese tante competenze professionali preziose, spesso tramandate di generazione in generazione e il rischio è che la crisi politica che il Paese sta attraversando finisca per aggravare questa situazione. “Nonostante l’artigianato pesi per il 9,5% sul Pil e rappresenti il 21,2% delle imprese, il mestiere dell’artigiano rischia di scomparire, dato che sempre meno giovani si avvicinano alla professione e il ricambio generazionale del settore è molto lento”, commenta Andrea Prando, Segretario Regionale di Casartigiani Veneto. “Il Covid-19 ci ha messo del suo, ma a dare il colpo di grazia al comparto artigiano è la politica, che ancora una volta si mostra lontana dalle necessità di imprese e lavoratori – spiega il Segretario Regionale -. Dopo la crisi di governo scivolano in secondo piano le richieste del mondo economico e produttivo, con il rischio che anche i progetti avviati dal Pnrr subiscano importanti rallentamenti”. La crisi che il settore artigiano sta affrontando è senza precedenti: gli strascichi del Covid si fanno ancora sentire e poi c’è la delicata situazione geopolitica in Ucraina che ha contribuito al rincaro non solo di materie prime, ma anche di energia e gas e sullo sfondo persiste il braccio di ferro tra Usa e Cina. “In un’Europa dove la competizione si fa sempre più serrata la mancanza di un Governo forte penalizza ancora di più le nostre imprese, che vengono schiacciate dalla concorrenza estera – sottolinea Prando -. Ecco perché è importante investire i fondi del Piano di ripresa e resilienza anche su progetti green e digitalizzazione, un binomio che ormai non possiamo più trascurare. Finita la competizione elettorale, la politica, con grande senso di responsabilità, deve lavorare in questa direzione su vuole guidare il Paese fuori dalla crisi”, conclude il Segretario Regionale.