Dopo il breve ristoro dei giorni scorsi dovuto alla pioggia, da domani su tutto il territorio comunale scatta infatti l’allerta arancione. A causa di una situazione di bassa pressione, con la presenza di nubi basse e nebbia, che sta interessando tutta la Pianura Padana, la stazione fissa al Giarol Grande ha registrato nuovi superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi/metro cubo, effetto del combinato ‘botti’ e aumento della pressione atmosferica. Dal 31 dicembre all’1 gennaio il Pm10 medio registrato da Arpav alla stazione del Giarol è passato da 43 a 73 microgrammi/mc, una variazione giornaliera davvero significativa, effetto del combinato ‘botti’ e aumento della pressione atmosferica.
Ciò implica l’entrata in vigore di alcuni divieti. Fatta eccezione per le auto compresi i Diesel Euro 5 che continueranno a circolare fino all’8 gennaio in virtù della sospensione natalizia alle limitazioni dell’Accordo di Programma del Bacino Padano, è vietato l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa – legna, cippato e pellet e sono vietate le combustioni all’aperto, compresi falò, barbecue e fuochi d’artificio. Il Falò dell’Epifania non si farà. L’Amministrazione ha deciso di non effettuare il tradizionale appuntamento del 6 gennaio in piazza Bra a causa del perdurare in atmosfera di una concentrazione di Pm10 oltre i valori limite giornalieri. Confermata invece la Befana del Vigile, iniziativa organizzata dalla Polizia locale.
Nonostante sia difficile quantificare le Pm10 emesse da un falò, che dipendono da diverse variabili tra cui le condizioni atmosferiche e il tipo di combustibile usato, è evidente l’incidenza che un falò delle dimensioni come quello di Brusa la Vecia può avere per la qualità dell’aria, con valori di inquinanti che potrebbero non solo alzarsi di molto, ma anche perdurare per diversi giorni.
Un rischio che l’Amministrazione ha scelto di non correre, evitando inoltre un investimento per un evento la cui realizzazione è legata anche a fattori esterni. Il prossimo bollettino Arpav sarà infatti tra due giorni e le previsioni meteo non preannunciano cambiamenti significativi. C’è poi il tema della qualità dell’aria, un’attenzione in linea con le politiche ambientali della giunta Tommasi, che sta lavorando per fare di Verona una città green. La transizione ecologica è infatti una delle sfide cruciali dei prossimi anni che l’Amministrazione vuole affrontare come opportunità di crescita e sviluppo e che indicherà azioni e interventi non più rimandabili, trasversali a tutti gli ambiti in cui opera il Comune e aperti a tutta la comunità.
DIVIETI ALLERTA ARANCIONE
Da domani vi è quindi il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa – legna, cippato e pellet – (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle. Non è inoltre consentito climatizzare spazi dell’abitazione quali: cantine, scale, garage o depositi.
Inoltre, sono vietate le combustioni all’aperto, compresi falò, barbecue e fuochi d’artificio.
Infine, la temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà essere ridotta di ulteriore 1° C, quindi passare da 19° C a 18° C.
Informazioni sulla pagina dedicata all’interno del sito del Comune di Verona.
L’Accordo di Bacino Padano prevede tre gradi di allerta – verde, arancione e rosso – riferiti ai valori misurati della stazione di monitoraggio ARPAV posizionata al Giarol Grande, che fa da riferimento per l’agglomerato di Verona. Arpav effettua tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì) i controlli sulla centralina scaligera e, in caso di superamento del livello di Pm10 nell’aria per più giorni consecutivi, scattano i livelli di allerta arancio o rosso.
L’emissione del prossimo bollettino di Arpav che darà riscontro sui livelli e sul proseguo o meno dello stato di allerta è previsto per mercoledì 4 gennaio.