Hanno destato preoccupazione anche tra i lupatotini i risultati dell’indagine indipendente condotta da Greenpeace nei mesi di settembre e ottobre dello scorso anno per verificare lo stato di contaminazione da PFAS nelle acque potabili italiane”. Ad affermarlo sono i consiglieri comunali di San Giovanni Lupatoto del PD Marina Vanzetta e Marco Taietta i quali spiegano che “ secondo l’associazione ambientalista “il quadro che emerge dalla indagine “Acque senza Veleni” è tutt’altro che rassicurante: milioni di italiani sono esposti attraverso l’acqua potabile a sostanze chimiche pericolose e bioaccumulabili, note per essere interferenti endocrini e causare l’insorgenza di gravi patologie tra cui alcune forme tumorali”. Per quanto riguarda in particolare San Giovanni Lupatoto, “ L’ Arena nei giorni scorsi ha riportato che “secondo l’indagine effettuata da Greenpeace le sostanze perfluoro-alchiliche sono presenti anche nelle acque potabili. Nella classifica di nanogrammi di Pfas per litro d’acqua San Giovanni Lupatoto ha il secondo dato più alto in Veneto per lo Pfoa, con 6,2 nanogrammi per litro”. Ricordiamo che il Pfoa, uno dei composti della famiglia dei Pfas, è stato classificato da 30 scienziati di 11 Paesi riunitisi nel 2013 a Lione come cancerogeno per l’uomo e dalla stessa dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro in classe 2B, ovvero possibilmente cancerogeno”. Taietta e Vanzetta concludono che “ alla luce di queste notizie per nulla rassicuranti, apparse peraltro in questi giorni su molti organi di informazione nazionali, chiediamo al sindaco Gastadello, massima autorità sanitaria locale così come viene indicato dalla normativa, di fornire urgentemente alla cittadinanza una relazione dettagliata per quanto riguarda la qualità dell’acqua a San Giovanni Lupatoto e la veridicità dei dati resi noti da Greenpeace”.