Orlando al Salieri con “Ciarlatani”

Silvio Orlando arriva al Teatro Salieri per portare in scena il diritto di fallire. Ciarlatani, a Legnago mercoledì 5 marzo, ore 20:45, è una divertente satira sul mondo del teatro e del cinema che riflette sul bisogno spasmodico di successo, a tutte le età. Scritto e diretto da Pablo Remón, già celebrato in patria con il Premio Lope de Vega per il Teatro e Premio Nacional de Literatura Dramàtica, lo spettacolo tradotto da Davide Carnevali aveva come titolo originario Los Farsantes, ossia “chi finge ciò che non è o non sente” ma anche “l’attore di teatro, specialmente di commedie”. E infatti Ciarlatani affonda la penna nella dittatura del successo per raccontare la finzione, che guida tanto la produzione artistica quanto la società della competizione. Sul palcoscenico insieme ad Orlando, Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi, quattro talentuosi attori nei panni di diversi personaggi, con piani narrativi in costante sovrapposizione e storie legate da un’affinità tematica. A fare da fil rouge è infatti il loro essere Ciarlatani, abitanti di un mondo iperconnesso, dove successo e fallimento sono sotto gli occhi di tutti, e quindi costretti a mentire per lavoro e nella vita sociale.

Anna Velasco è una giovane attrice alla resa dei conti. La sua carriera è in fase di stallo e dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana tiene lezioni di teatro per bambini. Tra soap opere televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca di quel grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali e ha tra le mani una nuova e grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo con star internazionali. Ma proprio un attimo prima del successo, un incidente lo porta ad affrontare una crisi personale e a ripensare tutta la sua carriera. Vertice del triangolo di frustrazioni è Eusebio Velasco, il padre di Anna. Regista di culto degli anni ’80 mai compromesso con il mercato, Eusebio è ormai scomparso dalla scena e isolato dal mondo.

Sul palcoscenico una moltitudine di personaggi, spazi e tempi. I protagonisti sono circondati da apparizioni di attrici, produttori cocainomani, comparse minorenni, padri e madri, il cui ruolo è soprattutto quello di applaudire il successo o rimarcare i fallimenti. Le loro storie, raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, ognuna caratterizzata da uno stile, un tono e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore a guidare. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c’è un’autofiction in cui l’autore dell’opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio.

Silvio Orlando è uno dei volti più rappresentativi del cinema d’autore italiano contemporaneo, vincitore di tre David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Globo d’oro e due Ciak d’oro. Esordisce nel teatro napoletano e negli anni Ottanta inizia a lavorare anche in tv, in particolare con Gabriele Salvatores. Sul grande schermo si rivela in Il portaborse di Daniele Luchetti ma la sua carriera decolla con La scuola, dove interpreta uno dei ruoli più conosciuti, un disilluso professore di liceo della periferia romana che ama i suoi studenti più delle beghe burocratiche. Nel 1998 vince il primo David di Donatello come Miglior attore non protagonista nel film Aprile, di Nanni Moretti, e con il nuovo millennio si apre per Orlando un periodo di successi. Tra questi, il ruolo in La stanza del figlio, regia di Nanni Moretti, film vincitore della Palma d’oro a Cannes 2001. Ma la vera rivelazione è ne Il caimano, sempre diretto dall’amico Moretti, film con il quale vince il David di Donatello come Miglior attore protagonista e il Nastro d’argento, sempre come Miglior attore protagonista. Con il film di Pupi Avati Il papà di Giovanna vince la Coppa Volpi come Miglior Attore alla Mostra del Cinema di Venezia e nel 2016 Paolo Sorrentino lo ingaggia per il personaggio del cardinal Angelo Voiello, nel suo The Young Pope con l’Oscar Diane Keaton e Jude Law. Nel 2020 vince il premio “Attori d’oro” alla carriera e l’anno successivo recita in Il bambino nascosto (regia di Roberto Andò), Nastro d’Argento come Miglior attore protagonista, e in Ariaferma (regia di Leonardo di Costanzo), David di Donatello come miglior attore protagonista e Globo d’Oro, premio cinematografico assegnato dai giornalisti di stampa estera accreditati in Italia. Negli anni successivi è protagonista del film corale di Paolo Virzì Siccità ed è diretto da Nanni Moretti ne Il sol dell’avvenire. L’anno successivo è diretto da Virzì in Un altro Ferragosto e nel 2024 è in Parthenope di Sorrentino. Nel 2022 porta in scena La vita davanti a sé, un monologo tratto dal romanzo di Romain Gary, in diversi teatri italiani, nel quale interpreta il protagonista Momò.

Biglietti e abbonamenti. I biglietti sono disponibili online al link https://www.boxol.it/TeatroSalieri/it/event/i-ciarlatani/544474 o alla biglietteria del Teatro Salieri, aperta dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00. Nei giorni di spettacolo resterà aperta anche un’ora prima della rappresentazione. Lo spettacolo fa parte dell’abbonamento Prosa.