Prosegue l’operazione “Patenti facili” che, da due anni, vede la Polizia locale di Verona impegnata nello scovare chi cerca di conseguire la patente di guida con l’inganno o tramite false conversioni di patenti straniere, grazie al lavoro del Laboratorio Analisi Documentale di via del Pontiere in collaborazione con la Motorizzazione Civile.
A farne le spese questa volta un 42enne residente in città che, dopo aver pagato oltre 1.000 euro, è stato “preparato” con l’attrezzatura tecnologica per poter superare l’esame di teoria, da persone al momento rimaste ignote. Tutto era studiato nei minimi particolari, con telefonino, SIM, telecamerina incorporata nel maglione e micro-auricolari, per ricevere suggerimenti esterni dati da una terza persona che, da remoto, visionava le immagini delle domande.
Gli agenti, in attesa di alcuni candidati iscritti alle scuole guida, hanno controllato il candidato al termine della prova, che comunque non è riuscito a superare sbagliando 21 quiz su 30.
Per l’uomo è scattato il deferimento alla Procura di Verona per i reati di falsità ideologica e repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli di guida, e per l’uso di apparecchiature elettroniche durante la seduta d’esame per superarlo con metodi fraudolenti.
Nella stessa mattinata è stato denunciato anche un cittadino 30enne, nell’intento di convertire una patente estera risultata falsa dopo gli accertamenti in laboratorio.
Sono molti i cittadini stranieri che tentano di convertire falsi titoli di guida in patenti italiane inducendo in errore i funzionari della Motorizzazione. Grazie alla sinergia con la Polizia locale, il fenomeno viene contrastato intercettando un sempre maggior numero di casi.