Un World Café per dialogare, confrontarsi, orientarsi sul tema dei conflitti. Un incontro a più voci, in programma sabato 2 aprile dalle 15.30 allo spazio Habitat Ottantatre di via Mantovana, a Verona, che non offre soluzioni ma ragiona sulle conseguenze della guerra, di ciascuna guerra, su quali siano le possibilità di reazione verso le prepotenze, i soprusi. Su quale sia il ruolo dell’educazione, su come formarsi alla nonviolenza e su come gestire gli effetti invece scaturiti dalle prevaricazioni, tra cui le ondate di profughi e la risposta dell’accoglienza. Lo propone Progettomondo, storica ong veronese di cooperazione internazionale, convintache ciascuno sia coinvolto e protagonista nella realizzazione di un “progettomondo” comune di pace e inclusione. “Lo scoppio della guerra in Ucraina ci ha sconvolti tutti. L’invasione armata ordinata da Putin in un paese dell’Europa ha avuto un impatto dirompente nell’opinione pubblica, specie in chi percepiva le guerre “lontane”, con cinico distacco”, dichiara il presidente di Progettmondo, Mario Mancini.“Il processo di costruzione dell’unità europea dopo la seconda guerra mondiale ci aveva abituati alla “normalità della pace”, nonostante il mondo intero, fuori dall’Europa, stia vivendo negli ultimi anni un incremento di conflitti armati di diversa entità, aperta o strisciante, dichiarata o sottotraccia, insieme a innumerevoli situazioni di violenza armata.
Ma il mondo ha bisogno di pace, oggi più che mai. Perché più che mai la guerra è subdola, quotidiana e inerente all’insostenibile modo in cui la specie umana abita il pianeta”.