Partecipata e interessante la serata su medicina del territorio e assistenza agli anziani non autosufficienti tenutasi il 16 aprile scorso presso il Centro culturale, promossa dalle consigliere comunali di San Giovanni Lupatoto Anna Falavigna a Marina Vanzetta.
Sono intervenuti Francesca Zottis, Vice Presidente del Consiglio Regionale Veneto, Remo Taioli, Medico e Consigliere Comunale San Giovanni Lupatoto e Franco Vallicella Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Verona che hanno affrontato il tema da angolature diverse.
Francesca Zottis ha fotografato la situazione attuale dei Centri Servizi Anziani della nostra Regione e nello specifico della nostra provincia e affrontato il tema delle rette.
Ciò che ha sottolineato è una mancanza di posti letto, quasi 600 nella nostra provincia, ma anche la necessità di fare un ragionamento più ampio sui profili assistenziali e le caratteristiche delle persone necessitano di accedere ai centri servizi per anziani.
Di fatto, i profili caratterizzati da condizioni di autonomia rappresentano meno del 5% degli utenti dei centri servizi. La percentuale maggiore è rappresentata da utenti con una elevata complessità legata alle condizioni di dipendenza.
Sul territorio della nostra Azienda ULSS, circa il 50% dell’utenza dei centri servizi ha bisogni sanitari elevati, il 48% ha disturbi comportamentali e solo l’1,9% ha bisogni socio-sanitari e quindi, una complessità bassa. Le rette sono in aumento e i fondi non sono sufficienti. Su questo, ha ribadito Zottis, bisogna ripensare le modalità di finanziamento dei centri servizi da parte della Regione per permettere un ripensamento dei modelli organizzativi attuali e virare verso modelli innovativi e rispondenti davvero ai bisogni dell’utenza.
Sulla relazione con gli assistiti e sui bisogni sanitari si è focalizzato, invece, l’intervento di Remo Taioli che ne ha tracciato il cambiamento e le difficoltà affrontate e da affrontare come medico per dare risposte di qualità e tempestive e continuare ad essere punto di riferimento per la persona assistita e la sua famiglia. Lo ha fatto, in modo rigoroso, “toccante” percorrendo l’inizio, la trasformazione e le difficoltà del servizio sanitario in contesto in continuo cambiamento senza mai mettere in secondo piano la centralità della persona. Ha chiuso la serata Franco Vallicella richiamando l’attenzione, in particolare, sull’insufficienza delle risorse umane, nello specifico infermieri e operatori socio-sanitari oltre che di altre professionalità per soddisfare i bisogni complessi e numerosi delle persone avendo come obiettivo la qualità della vita di ogni assistito nei centri servizi personalizzando le risposte.
Per fare questo, è irrinunciabile la riprogettazione delle organizzazioni mettendo al centro la persona con i suoi bisogni, investire sugli infermieri e valorizzarne le competenze e la crescita continua, promuovere l’investimento sociale a favore di un sistema che abbia come obiettivo la centralità della persona.