Terminerà il 14 febbraio, giorno di San Valentino, patrono degli innamorati, la mostra fotografica ‘Robert Doisneau’, ospitata al Palazzo della Gran Guardia, realizzata in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Verona, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e prodotta da Silvana Editoriale. Un progetto espositivo accolto in uno degli spazi più suggestivi e particolari della nostra città, con un affaccio unico su piazza Bra e l’Arena di Verona. Luogo che diviene amplificatore della bellezza della straordinaria opera di uno dei più grandi fotografi del ‘900, di cui è in mostra una piccolissima parte, 135 scatti, grazie all’attenta curatela di Gabriel Bauret. “Abbiamo fortemente voluto che proprio il 14 febbraio, San Valentino e festa degli innamorati, fosse la giornata conclusiva e il culmine della mostra ‘Robert Doisneau’ a Verona – afferma l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. La mostra, grazie alla disponibilità della collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, propone un percorso visivo incentrato sulle persone, sui sentimenti e in particolare sull’amore e sulla tenerezza. Icona ne è la celeberrima foto del bacio all’hotel de la Ville, da cui emerge tangibile il trasporto dei due innamorati. Accanto a questa, molte altre immagini come quelle del ‘teatro della strada’ o quelle dei bambini, ci restituiscono il senso di luoghi e momenti dove ‘sentirsi bene’. Ci auguriamo che i partecipanti a Verona in Love non vorranno lasciarsi sfuggire questa preziosa occasione di visita, in città ancora per pochi giorni”. “Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere”. Così amava descrivere il suo lavoro Robert Doisneau, una vita dedicata alla fotografia, per trasformare ogni scatto in una sorta di “prova che questo mondo esisteva”, come diceva. La sua arte è divenuta così veicolo di rappresentazioni della tenerezza. Nelle sue immagini, entrate oggi nella storia, tutta l’emozione dei rassicuranti gesti quotidiani e delle situazioni di vita che il suo sguardo è riuscito a catturare. A Montrouge, Doisneau ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Dallo stesso atelier, oggi le sue due figlie contribuiscono alla diffusione e alla divulgazione della sua opera, accogliendo le continue richieste di musei, festival e case editrici. Il percorso espositivo è arricchito dalla proiezione di estratti dal film di Clémentine Deroudille “Robert Doisneau. Le Révol