Un successo senza tempo, esattamente come la tragedia dei due innamorati di Verona. Il Balletto di Roma celebra i 20 anni di ‘Giulietta e Romeo’ sul palcoscenico del Teatro Romano, portando nella città dell’amore uno degli spettacoli più amati di sempre, liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare. Martedì 8 e mercoledì 9 agosto, appuntamento con la grande danza prima della pausa di Ferragosto. L’Estate Teatrale Veronese porta a Verona due grandi artisti: Carola Puddu e Paolo Barbonaglia, protagonisti in scena.
L’opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde – che ha debuttato al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e riallestita nel 2002 dal Balletto di Roma – negli ultimi 20 anni si è rivelata una delle produzioni di maggior successo nel repertorio del Balletto di Roma con un numero record di recite e incassi al botteghino. Con oltre 350 rappresentazioni in Italia e all’estero e più di 200.000 spettatori è l’opera di danza italiana più acclamata di sempre e rivive oggi per festeggiare i suoi 20 anni con il Balletto di Roma: la danza dell’amore impossibile, ricca della saggezza del tempo e dell’energia del presente, rinata nell’era post-covid.
TRAMA. Il focus è sul personaggio di Giulietta, fragile e passionale allo stesso tempo nella sua semplicità, animata da una purezza di sentimenti: una donna volitiva pronta a lottare per la propria felicità. In scena i danzatori della Compagnia, nuovi interpreti di una storia eterna e immagine ideale di una giovinezza sospesa nel tempo. Tra questi, la giovane guest Carola Puddu, nel ruolo di Giulietta, con Paolo Barbonaglia il suo Romeo. Nello spettacolo, la Verona degli infelici amanti di Shakespeare si trasforma in un Sud oscuro e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito custodisce la memoria di un conflitto mondiale che ha spazzato via morale e sentimento, e – risonando quanto mai attuale – annuncia, al di là delle macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde, simbolo indiscusso del Made in Italy nel mondo.
Ad arricchire lo spettacolo le musiche di Sergej Prokof’ev, i costumi di Santi Rinciari e le luci di Emanuele De Maria.
Biglietti in vendita al Box Office di via Pallone o sul sito www.boxol.it.