Sabato 25 e domenica 26 novembre dalle 10.30 alle 13.00 al Mercato Coperto di Campagna Amica, in Galleria Filippini (Via Macello, 5 a Verona) si celebrerà la Festa dell’olio durante la quale sia gli adulti che i bambini potranno avvicinarsi al prodotto “principe” delle nostre colline e del Garda, grazie alle attività proposte da Coldiretti Verona e dalle aziende presenti al Mercato.
Le aziende Colle d’Oro sul lago di Sona e La Busa di Illasi metteranno in degustazione e in vendita l’olio nuovo, mentre Aipo, l’Associazione interregionale produttori olivicoli, allestirà una piccola mostra con le varietà più rappresentative della produzione olivicola veronese.
I più piccoli, invece, potranno incontrare Olea, la mascotte interpretata da Monica Vaccarella, imprenditrice olivicola di Verona, che con un travestimento a forma di oliva intratterrà i bambini trasmettendo loro la gioia di imparare come nasce l’olio. Con il laboratorio didattico “Scopri l’intruso”, inoltre, i giovani visitatori verranno iniziati alla conoscenza delle sue caratteristiche organolettiche, degli aspetti nutrizionali e dei benefici alla salute di un consumo regolare nell’ambito di una alimentazione sana.
L’annata olivicola 2023 non verrà ricordata per le rese: l’impollinazione è avvenuta nell’arco di soli dodici giorni invece che nei tradizionali venti, necessari affinché tutti i fiori producano frutto. La siccità e le alte temperature del periodo estivo hanno infatti portato in sofferenza le piante che non hanno potuto seguire il loro normale ciclo produttivo. Ciò, sommato ai frequenti attacchi della Mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), ha portato a un calo della produzione che nel nord del Paese ha raggiunto una media del 35%.
L’Italia, che occupa il secondo posto a livello mondiale per quanto riguarda la produzione, quest’anno si può dividere idealmente in due: il sud traina il paese con un + 23% che però viene compensato dal nord con le sue scarse produzioni portando la penisola a un -4% rispetto alla media delle ultime quattro annate. Non è andata meglio nei paesi competitor come Spagna, Tunisia, Grecia, Turchia, Marocco e Portogallo. Secondo le previsioni nel bacino del Mediterraneo ci sarà un discostamento del -18% rispetto al 2022 (2,4 milioni di tonnellate a fronte dei 2,94 milioni dell’anno scorso).
Il calo produttivo ha comunque portato a un naturale innalzamento del valore delle olive sul mercato che ha compensato le perdite in termini di quantità.