E’ salita recentemente sul palco del Teatro Nuovo di Verona, con “Sei personaggi in cerca d’autore”, accanto ad Eros Pagni. In questi giorni è a Napoli al teatro Mercadante con “La banalità dell’amore” di Savyon Liebrecht. Ma ad aprile potremo rivedere nuovamente a Verona l’attrice lupatotina Federica Sandrini che, nonostante la giovane età, ha ormai alle spalle numerose esperienze non solo teatrali ma anche televisive. Venerdì 13 aprile, alle 20.45, sarà protagonista al teatro Camploy
(Veronetta, via Cantarane 32) con il monologo “Signorina Else”. Un lavoro per il quale ha ricevuto nel settembre 2016, come miglior attrice emergente, il premio Le Maschere del Teatro italiano, evento trasmesso su Rai Uno con la conduzione di Tullio Solenghi.
“Questo spettacolo è un sogno che io ed il regista Alberto Oliva abbiamo per anni cullato e adesso si è presentata l’occasione di metterlo in scena”, spiega Federica.
“ Precisamente un paio di anni fa quando il Teatro Stabile di Napoli ha fatto la programmazione per la sala “ridotto” e il tema era “dalla letteratura alla scena”, quale migliore occasione per presentare il progetto di mettere in scena una novella di Schnitzler. Il teatro ha accolto con entusiasmo il progetto e così Else è diventato uno spettacolo vero. E’ stato bellissimo debuttare, replicare e addirittura vincere il premio le maschere del Teatro”.
E adesso, dopo quasi due anni, lo riprendi e lo proponi nella tua città. Parlaci di questo lavoro: “Else è la storia di una ragazza di 19 anni che nel bel mezzo di una vacanza estiva riceve la lettera della madre che le chiede di intercedere per la famiglia, precisamente presso Von Dorsday, amico di famiglia e uomo molto danaroso, a sua volta in villeggiatura nello stesso posto di Else, per salvare il padre avvocato molto famoso e conosciuto caduto in disgrazia a seguito di una perdita al gioco. E’ la storia commovente di una ragazza che si trova a voler salvare il padre ma anche la propria dignità, l’apparenza e la sostanza, soprattutto quando Von Dorsday le chiederà qualcosa in cambio…E’ la storia di una ragazza fragile che si trova a dover affrontare qualcosa più grande di lei. E la storia di una famiglia che si rovina per colpa del gioco, argomento per altro molto attuale e drammatico.
E’ la storia di Else, piccola creatura fragile che si romperà contro la durezza del mondo. E’ la storia di un’adolescenza, di un’adolescente, e della complessità che quest’ età si porta appresso”. Con la “ Signorina Else” sei in scena per la prima volta da sola. Quali emozioni si provano ?:”Io non amo i monolognhi, ma Else è anche la storia di una solitudine e quindi è necessario essere soli. Alla prima a Napoli ho sentito un brivido dentro mentre recitavo. Ero in scena, il pubblico era lì, lo spettacolo andava avanti perchè c’ero io, e se mi fossi fermata tutto sarebbe finito, mi sono sentita potente. Spero che siano in tanti a venirmi a vedere al Camploy, vi aspetto”.