La Giunta comunale di San Giovanni Lupatoto ha approvato la relazione a firma del Dott. Casetta Devis, relativa alle osservazioni inerenti il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale
“AGSM-AIM S.p.a. Polo tecnologico di Cà del Bue-in località Mattozze nel Comune di Verona, autorizzato con Determina n. 3980/22-Variante al trattamento meccanico RSU e Revamping impianto trattamento fanghi di depurazione”. Queste le conclusioni del dott. Casetta.
“Il progetto di realizzazione di un impianto di incenerimento di fanghi non risponde agli obiettivi del PRGRUS né più ingenerale alle politiche di economia circolare e lotta ai cambiamenti climatici che impongono, a fronte di una non pericolosità dei fanghi, il ritorno della sostanza organica ai terreni con benefici sia agronomici che di sequestro di CO2.
Il processo di termovalorizzazione dei fanghi, previo essiccamento forzato, non risulta autosostenibile dal punto di vista energetico rispetto alle caratteristiche dei fanghi mediamente presenti sul mercato regionale. Il ricorso alla termodistruzione può essere dedicato a quella tipologia di fanghi non idonei all’utilizzo agricolo, per contenuto di microinquinanti organici e metalli pesanti non conformi, ma non a tutti i fanghi tout court.
Non essendo disponibili dati scientifici certi circa l’effettiva termodistruzione dei PFAS, contenuti nei fanghi, sulla base del
principio di precauzione, questa tecnologia non può essere utilizzata, a maggior ragione, in assenza di una valutazione di impatto sanitario.
L’impatto previsto in termini di ricaduta delle emissioni al suolo non risulta condivisibile, in relazione a non coerenza dei dati di vento utilizzati rispetto alla situazione locale, alla sottostima dell’impatto odorigeno e alla già compromessa qualità dell’area metropolitana di Verona.
Nello SIA non si tiene conto dell’effetto cumulo con altri progetti analoghi con analogo PAUR in itinere (ENI Rewind SpA a Marghera-VE e Green Sludge solution Srl a Loreo-RO).
Il progetto riguarda integrazioni impiantistiche per il trattamento di rifiuti speciali, assimilabili agli urbani e fanghi, quindi di natura diversa dai rifiuti urbani sui quali poggiano le autorizzazioni ambientali in essere: manca quindi una valutazione d’insieme degli impatti complessivi del polo di gestione rifiuti. In considerazione di tutte le criticità esposte, ai fini della salvaguardia della qualità dell’ambiente e della salute pubblica, si
esprime un parere negativo sul progetto in esame”.