Martedi 14 febbraio sesto appuntamento con la trentaseiesima edizione del Grande Teatro. In scena “L’attesa” dello scrittore veronese Remo Binosi morto nel 2002 cinquantatreenne. Ne sono interpreti Anna Foglietta e Paola Minaccioni con la regia di Michela Cescon. Repliche fino a domenica 19 febbraio. Giovedì 16 le due protagoniste incontrano il pubblico. Lo spettacolo è in scena al Nuovo da martedì 14 a sabato 18 febbraio alle 20.45 e domenica 19 alle 16.00. Dopo essersi misurata nella sua prima regia teatrale con la trasposizione scenica dell’ultimo romanzo di Alberto Moravia “La donna leopardo”, Michela Cescon sceglie di portare in scena “L’attesa” di Remo Binosi, testo che fece conoscere l’autore veronese al grande pubblico permettendogli di conquistare il “Biglietto d’oro Agis” come migliore novità italiana nel 1994 nell’indimenticata produzione di Teatro Due di Parma diretta da Cristina Pezzoli ed interpretata da Maddalena Crippa ed Elisabetta Pozzi. Sei anni dopo, nel 2000, visto il successo, “L’attesa” fu traslata in un film, “Rosa e Cornelia”, diretto da Giorgio Treves. Più di due decenni dopo, Cescon decide di riproporla con due interpreti molto amate dal pubblico: Anna Foglietta e Paola Minaccioni, per la prima volta insieme sul palco per dare corpo e voce alla nobildonna Cornelia e alla serva Rosa. Il testo di Binosi ha una grande forza drammatica e di coinvolgimento cui è difficile rimanere indifferenti e – nonostante l’azione sia ambientata nel ‘700 – i temi e i contenuti sono universali. La contessina Cornelia (Anna Foglietta) è infatti rinchiusa in una stanza di un palazzo della campagna veneziana insieme alla serva Rosa (Paola Minaccioni). Questo per volontà dei genitori di Cornelia che, saputala incinta di un uomo che non è il suo promesso sposo, decidono di nasconderla alla vista e ai pettegolezzi della nobiltà, anche per evitare il ripudio da parte del futuro sposo. Anche Rosa aspetta un bambino. Le due si ritroveranno così a confrontarsi e sostenersi a vicenda, scoprendosi complici più di quanto avrebbero mai potuto sospettare. Quello che si crea è un dialogo sincero tra due mondi diversi, in cui l’istruzione, a tratti supponente e viziata, della Contessina si relaziona con la saggezza popolare e il dialetto della serva.Biglietti in vendita al Teatro Nuovo (dal lunedì al sabato, ore 15.30-19.30) e a Box Office (dal lunedì al venerdì, ore 9.30-12.30 e 15.30-19.00, e il sabato dalle 9.30 alle 12.30). Biglietti on line su www.boxol.it/boxofficelive e www.boxofficelive.it