Parte giovedì nel Comune di Verona la distribuzione dei Buoni Spesa a favore delle nuove categorie di cittadini messi in difficoltà dall’emergenza sanitaria. E’ stato infatti individuato lo strumento con cui erogare i buoni spesa, si tratta di un formato cartaceo dotato di codice QR a prova di contraffazione. Definiti nei giorni scorsi i criteri di assegnazione e la platea di cittadini che possono fare richiesta del contributo, la macchina organizzativa è pronta per partire e consegnare i Buoni entro Pasqua. Gli uffici comunali stanno vagliando le numerose domande già pervenute attraverso i canali preposti, per poi stilare la lista dei beneficiari. Ad oggi, sono più di 1300 le richieste tra mail e telefonate pervenute. C’è tempo fino al 31 maggio per spendere la somma che viene consegnata in un’unica soluzione per coprire le quattro settimane, i richiedenti hanno il tempo per contattare i due numeri verdi (800085570 buoni spesa; 800644494 Coronivirus) e il centralino della Protezione civile (045 8052113). La modalità migliore è mandare la mail (sportelloinfosociale@comune.verona.it), ma ne basta una sola perché tutte vengono trattate. Non occorre mandarne dieci da parte della stessa persona con le stesse informazioni, come è successo, perché si rallenta solo il procedimento, visto che ogni mail viene vagliata dagli addetti. Così come le telefonate devono essere sintetiche solo con i dati richiesti e non occorre raccontare i dettagli minuziosi della propria situazione, anche questo rallenta le operazioni e impedisce ad altri di trovare la linea libera. C’è voluto qualche giorno per mettere a punto il formato del buono spesa, che è stato individuato con il supporto della Guardia di Finanza, che ha fornito le indicazioni necessarie affinché fosse uno strumento non replicabile né falsificabile, a prova di contraffazione. Inoltre, i reparti della Guardia di Finanza effettueranno una serie di controlli sugli assegnatari dei buoni per verificarne il possesso dei requisiti richiesti, per evitare truffe ai danni dei bisognosi. Le verifiche proseguiranno anche nei prossimi mesi. Chi cerca di contraffare il buono spesa o di riceverlo senza averne diritto rischia sanzioni penali che vanno dai 2 ai 7 anni di reclusione. La stampa dei buoni, in tempi molto rapidi, è stata possibile grazie al contributo di Veronafiere, che ha messo a disposizione il proprio servizio di stamperia dei biglietti sgravando il Comune da tale costo e permettendo che l’intera somma stanziata dal Governo, circa 1 milione 300 mila euro, sia interamente a disposizione delle nuove situazioni di disagio causate dall’epidemia. Tra le novità, la modalità di consegna. Ancora una volta il sindaco Federico Sboarina ha scelto la distribuzione casa per casa, per assicurarsi che il buono arrivi al destinatario. Una macchina organizzativa complessa, che vede impegnati i numerosi volontari della Protezione civile. Vista la peculiarità dei buoni e il loro valore economico, i volontari saranno affiancati dagli agenti della Polizia locale.