“ Ambiente e territorio”, questo il tema dell’incontro pubblico ospitato lo scorso ospitato lo scorso 17 gennaio e promosso dal circolo lupatotino del PD per trattare in particolare le tematiche di Cà del Bue, Cà Bianca e Polo logistico di Campagnola. Siti che confinano con San Giovanni Lupatoto, un Comune, come ha sottolineato il dott. Diego Todeschini, tra i più inquinati a livello nazionale. Dopo le introduzioni da parte dei consiglieri comunali Marina Vanzetta e Marco Taietta, ha preso la parola il segretario provinciale del PD Franco Bonfante il quale, relativamente all’impianto di Cà del Bue, ha spiegato che “ devono dimostrarci scientificamente che l’incenerimento dei fanghi di depurazione non produca Pfas altrimenti siamo nettamente contrari. Tenuto peraltro conto che, come è risultato per l’impianto di Marghera, è già stato espresso negativo il parere dell’Istituto Superiore della Sanità sulla capacità di bruciare i Pfas”. Per Paolo Pasqualini, del Comitato Cà del Bue San Giovanni Lupatoto, “ i Pfas contenuti nei fanghi di depurazione sono sostanze tossiche pericolosissime la cui completa termodistruzione è attualmente impossibile. La valutazione di impatto sanitario (VIS) presentata da AGSM_AIM non considera- inaudito-l’impatto dei Pfas sulla salute. Va detto infine che l’inceneritore non era previsto nel programma del sindaco Tommasi”. Per quanto riguarda l’impianto di Cà Bianca, il consigliere comunale di Zevio Enrico Righetto ha rammentato l’impegno del gruppo consiliare Zevio Bene Comune nel chiedere all’amministrazione guidata dal sindaco Paola Conti l’impegno alla ditta Inerteco proprietaria del sito il rispetto delle prescrizioni di ARPAV: “ In seguito ad alcune verifiche effettuate nel 2022 venivano infatti evidenziate una serie di criticità sulla regolarità del conferimento rifiuti a seguito di due visite ispettive effettuate dalla stessa durante l’anno”. Veronica Carrara, del Comitato No Polo logistico Campagnola, ha espresso grande delusione per la recente sentenza del Tar che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da alcuni cittadini nei confronti del Comune di San Giovanni Lupatoto relativamente alla volontà di trovare un accordo in cambio di una compensazione con gli impianti fotovoltaici. “ Stiamo valutando il ricorso al Consiglio di Stato”, ha spiegato Carrara. “ Questo perché “ vogliamo contrastare un progetto inaccettabile sotto l’aspetto ambientale, per la difesa della salute dei cittadini e per il futuro dei nostri figli e nipoti. È volontà di tutti, viste anche le migliaia di firme raccolte per le petizioni e la forte partecipazione alle manifestazioni, portare avanti un movimento che si contrappone a questi mostri di cemento che trovano così tanto terreno fertile per sorgere, specialmente in Veneto”.