«È bello che questo premio sia a Monteforte d’Alpone, una meta della mia giovinezza quando studiavo Palladio e andavo a vedere le opere nel padovano, nel vicentino e a Verona, in Valpolicella a Santa Sofia di Pedemonte. Mi colpiva che in un piccolo paese, appunto Monteforte, ci fosse la chiesa parrocchiale così evidentemente ispirata a Palladio le cui colonne sono il più grande omaggio alla classicità a partire da quella romana e a quella greca. È bello che in un posto con un Duomo così imponente ci sia un premio, che ho accettato volentieri, che in qualche misura lega l’arte alla natura, la terra fertile al vino». Ha esordito così Vittorio Sgarbi, storico, critico dell’arte e presidente del MART di Rovereto durante la serata in cui ha ricevuto il premio Grappolo d’Oro Clivus 2024, giunto alla dodicesima edizione.
Dall’arte al vino, dalla cultura all’informazione, diversi i temi affrontati ieri sera, venerdì 21 giugno, all’interno del Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone, dove si è svolta la serata di gala con la consegna del premio che da anni Cantina di Monteforte, in collaborazione con l’Associazione sportiva dilettantistica (A.S.D) Valdalpone, assegna a professionisti e a personaggi illustri che meglio condividono i principi dell’informazione e della cultura.
Introdotto dal direttore di Cantina di Monteforte Paola Gregori che ha sottolineato «L’arte è una delle colonne portanti della cultura italiana, perciò non poteva mancare nel premio Clivus la sua celebrazione da parte di chi ha dedicato la vita per farla apprezzare e comprendere», Vittorio Sgarbi ha detto «Tra l’arte e il vino c’è una connessione, come quella ritratta ad esempio da Caravaggio nel quadro del ragazzo con il cesto di frutta. È un dato della storia dell’arte, come le storie dei mesi nel Medio Evo presenti nelle grandi cattedrali che rappresentano il rapporto con la natura. E il vino è uno dei temi cruciali non solo nella rappresentazione della pittura di genere ma anche di quella dei valori cristiani: il sangue di Cristo è vino». Sgarbi, poi, facendo riferimento a Luigi Carlon, presente in sala perché insignito di menzione d’onore, ha elogiato la figura del collezionista «persona che sente che le opere parlano come se fossero viventi e quindi le vuole vicine a sé perché l’arte è viva».
Nel suo intervento il presidente di Cantina di Monteforte Massimino Stizzoli ha detto: «Quest’anno, dopo numerose edizioni in cui abbiamo premiato illustri firme del giornalismo nazionale e volti noti della televisione, abbiamo deciso di celebrare la cultura dell’arte e la sua comunicazione. Del resto, anche fare vino è un’arte, come sanno bene i nostri soci, che racchiude complessità, armonia e bellezza. Il viticoltore è l’artista del vino che scolpisce e dipinge in sintonia con il suo territorio e con la natura».
A sottolineare il legame del premio con lo sport sono stati il presidente e il segretario di ADS Valdalpone Giovanni Pressi e Gianluigi Pasetto che hanno sottolineato: «Questo appuntamento promosso dalla Cantina di Monteforte, che ringraziamo, conclude la Montefortiana 2024, manifestazione sportiva e culturale sempre più seguita e apprezzata grazie anche ai molti volontari e appassionati che ogni anno collaborano alla sua buona riuscita. Quest’anno sono stati 16.000 gli atleti che hanno gareggiato tra le nostre colline».
Menzioni d’onore
Nel corso della serata, sono stati insigniti di una menzione d’onore Luigi Carlon, imprenditore, collezionista e presidente di Casa Museo Palazzo Maffei di Verona «per aver creato un nuovo punto di riferimento culturale in città, rafforzando il prestigio di Verona»; Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere con la motivazione «per il suo impegno nel promuovere lo sviluppo economico e culturale di Verona attraverso gli eventi fieristici»; Mario Puliero, direttore del Tg di Telearena «per la sua dedizione nel portare avanti un giornalismo locale di qualità, tra cui il racconto della Montefortiana; Marcello Galletti, direttore Publiadige di Verona e Mantova del Gruppo editoriale Athesis ha riucevuto una menzione «per il suo impegno e visione nel promuovere il meglio della provincia veronese» e Paola Dalli Cani, giornalista del quotidiano L’Arena, menzione «per l’impegno, passione e dedizione nel raccontare la Montefortiana, grazie anche alla sua profonda conoscenza del territorio».
Menzioni anche ai giornalisti non presenti per impegni a Elisa Billato, caporedattore del Tgr Veneto, «per il suo impegno giornalistico nel fornire informazioni complete, chiare e veritiere sui fatti regionali a beneficio dei telespettatori» e al direttore del Tg di Telenuovo, Andrea Andreoli, «per il suo contribuito a raccontare i fatti e il dibattito pubblico locali, con attenzione alla Montefortiana».
Il nome per eccellenza della critica d’arte in Italia
Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte, professore ordinario di Storia dell’arte, accademico di San Luca, ha curato mostre in Italia e all’estero. Nato a Ferrara l’8 maggio 1952, Sgarbi è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna, è stato sottosegretario alla cultura e funzionario assegnato alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia. È sindaco di Arpino, prosindaco di Urbino, presidente del MART di Rovereto, presidente della Fondazione Canova di Possagno, presidente di Ferrara Arte, commissario per le arti di Codogno, presidente del MAG – Museo dell’Alto Garda e presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi che conserva le sue opere.
Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Collabora con Il Giornale, L’Espresso, Panorama, IO Donna de Il Corriere della Sera, Oggi.