Si è svolta questa mattina presso il Municipio di Verona nella sala Delaini, la conferenza stampa convocata dal capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale di Verona Massimo Mariotti per illustrare l’ordine del giorno su Cà del Bue protocollato in data 8/04/2024.
Erano presenti anche Maurizio Simonato, Responsabile di zona per FDI di alcuni comuni della cintura sud est della città di Verona, tra cui San Giovanni Lupatoto, Zervio e San Martino Buon Albergo, ed assessore al Comune di San Giovanni Lupatoto, e Silvia Chieppe, componente del direttivo di FDI di Zevio.
Il capogruppo Mariotti ha esposto il contenuto dell’ordine del giorno riguardante la richiesta di AGSM AIM di variante all’impianto che comporta il trattamento di fanghi di depurazione: “Crediamo che, stante le molte criticità che tale variante potrebbe introdurre, dobbiamo avere ben presente il principio di precauzione a tutela della salute dei cittadini, esprimendo quindi la nostra contrarietà all’attivazione di linee di incenerimento presso l’impianto di Cà del Bue. Per questo chiediamo alla giunta ed al sindaco Tommasi, di attivarsi a tal fine anche attraverso la richiesta di valutazione di impatto sanitario, la verifica dei fanghi che eventualmente saranno conferiti, la verifica delle matrici ambientali collegate all’impianto ed il coinvolgimento dei cittadini, sia veronesi che dei comuni contermini”.
Maurizio Simonato ha portato il saluto anche del responsabile del circolo di FDI di San Martino Buon Albergo Luca Peroni, assente per motivi di lavoro e che si è comunque espresso in maniera non favorevole ad eventuali combustioni di fanghi. Simonato, che rappresenta nella giunta lupatotonia il gruppo Fratelli d’Italia Impegno Civico, ha sottolineato: “l’importanza politica di questo ordine del giorno presentato a Verona, dopo le prese di posizioni degli altri comuni. I motivi di perplessità su questo progetto a Cà del Bue sono quelli presenti nelle osservazioni presentate in Regione e principalmente: lo smaltimento dei fanghi attraverso l’incenerimento è contrario alla logica dell’economia circolare perché distrugge o trasforma in modo non recuperabile sostanze ad alto valore nutritivo e strategico (nutrienti, fosforo); non essendo disponibili dati scientifici certi circa l’effettiva termodistruzione dei PFAS, che potrebbero essere contenuti nei fanghi, questa tecnologia non può essere utilizzata, a maggior ragione, in assenza di una valutazione di impatto sanitario; l’impatto previsto in termini di ricaduta delle emissioni al suolo non risulta condivisibile, in relazione alla non coerenza dei dati di vento utilizzati rispetto alla situazione locale, alla sottostima dell’impatto odorigeno e alla già compromessa qualità dell’area metropolitana di Verona”.
Silvia Chieppe del direttivo di Fratelli d’Italia di Zevio ha ribadito: “l’importanza che va posta verso la salute dei cittadini e quindi sulla necessità di procedere con serie valutazioni scientifiche prima di iniziare qualsiasi nuovo progetto presso Cà del Bue, esprimendo la nostra contrarietà a forme di combustioni di fanghi, specie se vi fosse la presenza di Pfas”.