A seguito dell’inizio della fase istruttoria per la riattivazione dell’ impianto di Ca’ del Bue è stato inviato dalla Direzione Ambiente della Regione Veneto ad Agsm Aim una “Richiesta di integrazioni ai sensi dell’art. 27 bis, comma 5, del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. ”Il documento è lungo 14 pagine e contiene circa 100 richieste di chiarimenti ed integrazioni.
“Tra le tante vogliamo evidenziare quella relativa alla salute pubblica che chiede ad AGSM- AIM lo studio di Valutazione dell’ Impatto Sanitario (VIS)”, sostengono in un comunicato Daniele Nottegar e Nicoletta Chierego del Comitato “ salute Verona”.
La Regione scrive: “Tenuto conto di quanto richiesto dai comuni interessati e considerato che il medesimo studio è stato prodotto per gli impianti con medesime finalità (trattamento fanghi), attualmente in valutazione presso la Regione Veneto, si richiede al proponente la predisposizione dello Studio di Valutazione dell’Impatto Sanitario secondo le linee guida per la valutazione di impatto sanitario predisposte dall’Istituto Superiore di Sanità.” Quindi, proseguono Nottegar e Chierego, “ quella che dalle dichiarazioni del presidente di AGSM Federico Testa sembrava essere un “regalo” di AGSM è in realtà una prassi ormai consolidata per questo tipo di impianti nella regione Veneto.
Ci chiediamo quindi come mai AGSM-AIM non l’ abbia inserita direttamente nel progetto presentato e come mai non l’ abbia aggiunta durante la fase di osservazioni del pubblico come aveva dichiarato il presidente di AGSM-AIM in una intervista ad una TV locale. Scorrendo le richieste di approfondimento della commissione regionale viene confermato quello che noi sosteniamo da sempre: questo progetto in un’ area già così inquinata come Verona non sa da fare. Chi lo vuole fare non lo fa sicuramente per il benessere dei nostri figli come aveva invece dichiarato il presidente di AGSM in una recente intervista”.