L’impianto di essicamento dei fanghi di depurazione, in programma a Cà del Bue, sarà oggetto di un incontro pubblico in programma lunedì 19 febbraio, alle 18.30, nell’Auditorium Verdi di Veronafiere e promosso da Agsm Aim. Ad annunciarlo lo stesso presidente Federico Testa che in una intervista rilasciata al quotidiano L’Arena ha dichiarato di “ voler proporre di affidare un incarico a un ente di ricerca che possa darci tutte le garanzie, sull’impatto. Essendo io stato presidente dell’Enea ed essendo nel cda dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Quindi ci rivolgiamo a un ente terzo, diverso, e abbiamo scelto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha una sezione ambientale. E vorrei fare questi approfondimenti insieme ai Comuni interessati, perché credo che un’azienda pubblica come Agsm Aim debba agire insieme a Comuni, perché questo progetto non deve essere una minaccia, ma un contributo ai territori. Il nostro obiettivo è trasformare i rifiuti in ricchezza per la collettività». Nel frattempo sul medesimo tema il PD ha emesso un comunicato firmato da Franco Bonfante Segretario Provinciale Pd Verona, Enrico Righetto, Segretario Circolo Pd di San Giovanni Lupatoto e Zevio, Diego Briani Segretario Circolo Pd di San Martino Buon Albergo e Alessia Rotta, Segretaria cittadina Pd Verona. Ecco il testo completo: “ Prima di decidere, valutare attentamente l’impatto sull’ambiente e i territori circostanti: la posizione del presidente Agsm-Aim Federico Testa sul progetto di revamping di Cà del Bue dimostra una disponibilità al confronto che va colta a fronte della crescente apprensione che la nuova ipotesi di riattivazione dell’impianto sta generando in tutti i territori coinvolti. Come Pd seguiamo la situazione attraverso un gruppo di lavoro ad hoc che abbiamo costituito e che terminerà il suo incarico in prossimità della Direzione provinciale fissata per martedì 20 febbraio, nel corso della quale si formerà la posizione ufficiale del partito provinciale e verranno prese tutte le determinazioni che si riterranno utili e necessarie. Nel frattempo, chiediamo ad Agsm-Aim di prevedere una valutazione di carattere sanitario (Vis, Valutazione di Impatto Sanitario), da affidare ad una società altamente qualificata, ad integrazione della validazione del progetto da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In questo modo si metterebbe al centro il vero nodo che preoccupa associazioni, amministratori e comitati: l’impatto sulla salute dei cittadini dei processi industriali che verrebbero attivati dall’intervento di revamping”.