Prosegue fino a domenica 3 novembre a Vigasio la 23ma edizione della Fiera della Polenta, manifestazione si tiene presso gli impianti sportivi di via Alzeri fino al 3 novembre. Tra le novità di quest’anno il ristorante alla carta “ La Canonica”, uno spazio ricavato per offrire un servizio aggiuntivo. Aperto tutte le sere e la domenica anche a pranzo, presenta un menù preparato dallo staff diretto dallo chef Michele Antoniazzi ed in cui la polenta viene esaltata grazie all’abbinamento con alcune pietanza quali pancia di maiale, baccalà mantecato, soppressa veneta e grana padano. Grazie all’ampliamento del plateatico con questa edizione salgono a 4.000 i posti a sedere, con 16 cucine impegnate a preparare oltre 100 diverse portate a base di polenta.
Oltre a ciò Vigasio Eventi, in collaborazione con alcune primarie aziende di trasformazione del territorio, ha creato “ Sapore di mais”, un nuovo brand specializzato per commercializzare prodotti dolci e salati realizzati con il Mais Autoctono Veronese.
“ I visitatori potranno così degustare alcuni dolci con la farina di mais coltivato impiegato per preparare i dolci serviti alla Fiera”, sottolinea il Presidente di Vigasio Eventi Umberto Panarotto.” Si va dalla più famosa “Sbrisolona” a base di mais, agli “Zaletti” e all’Amor di Polenta che oltretutto è il dolce che caratterizza la nostra Fiera. All’insegna della valorizzazione del territorio veronese, quest’anno verranno inoltre proposte altre tipicità locali quali: il tortellino DOP di Valeggio, rigorosamente fatto a mano e il risotto utilizzando il vialone nano. Da segnalare poi che in prossimità delle casse è in vendita la polenta autoctona appena macinata, la stessa con la quale vengono preparati i piatti e che rientra nel progetto Grani Antichi. “Autoctona significa che non ha bisogno di essere riprodotta come gli ibridi”, spiega l’agronomo Silvano Disconzi, vice presidente di Vigasio Eventi.” Ne abbiamo messo a dimora il doppio di superficie rispetto allo scorso anno proprio per soddisfare la richiesta che ci arriva in occasione della Fiera. Ne ricaviamo dai 35 ai quali 45 quintali per ettaro, davvero molto pochi, però con una altissima qualità, senza alcun trattamento né manipolazione a livello genetico. La resa in tavola si sente nel sapore e nel profumo, proprio quelli di una volta”.