Un weekend per fare la festa al granchio blu. Vuole essere un momento di convivialità e di leggerezza quello organizzato da Coldiretti Verona in Galleria Filippini nel prossimo fine settimana, il 23 e 24 settembre, nonostante che la proliferazione di questo animale sia diventato un problema molto serio.
Sabato e domenica la cucina del Mercato Coperto di Campagna Amica proporrà a un prezzo popolare alcuni piatti a base di questo crostaceo, mentre solo nella giornata di sabato il mercato verrà animato anche dalla vivace presenza dello chef e food blogger Aston Luca di Adria, Rovigo, esperto nella preparazione di piatti cucinati proprio con il granchio blu.
“Se ne è parlato per tutta l’estate e ora è arrivato il momento di farlo assaggiare ai veronesi – il commento del presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini – Al di là delle occasioni di aggregazione come questa, comunque, rimane la preoccupazione per un comparto che rappresenta il 40% della produzione nazionale di molluschi”. “Coldiretti è tra i primi ad aver mostrato la versatilità gastronomica del crostaceo infestante, – continua Vantini – ma sappiamo benissimo che non è questa la soluzione al problema: si stanno cercando delle filiere alternative, come l’utilizzo in impianti biogas. Con occasioni come quelle di questo fine settimana Coldiretti vuole quindi porre l’attenzione delle istituzioni su questo fenomeno”.
Nell’ultima pubblicazione di Veneto Agricoltura su dati del 2021, il Veneto vantava di essere la seconda regione italiana per produzioni di vongole veraci (39,5% del valore della produzione nazionale). La produzione del 2022, su dati del Consorzio di Scardovari si attesta sui 52mila quintali di vongole e 20mila quintali di cozze; nel 2023 la produzione fino a inizio giugno era del 10% in più rispetto al 2022, poi è arrivata la crisi del granchio blu.
Il Consorzio delle cooperative di pescatori di Scardovari, in provincia di Rovigo, racconta che a metà agosto avevano raccolto nelle lagune venete 3.300 quintali di granchi, per una media di 130 quintali al giorno, tutti destinati allo smaltimento.
Finora il crostaceo killer ha già divorato l’80% del raccolto dei pescatori le cui perdite economiche riguardano sia il prodotto maturo, in prevalenza cozze e vongole, che quello presente nelle nursery cioè le zone di semina mettendo a rischio la sopravvivenza di tremila imprese solamente nel delta del Po.
A luglio Coldiretti ha chiesto e ottenuto lo stato di emergenza in occasione dell’incontro che i vertici di Impresa Pesca hanno avuto al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, mentre ad agosto la Regione Veneto ha richiesto lo stato di calamità.
“L’arrivo e la proliferazione del granchio blu purtroppo non è l’unico esempio di specie aliene che invadono i nostri territori. – denuncia Stefano Faedo, consigliere di Uecoop che in Veneto raggruppa molte cooperative tra cui quelle dei pescatori dell’Adriatico – La globalizzazione dei commerci e il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo lascia passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. La politica europea troppo permissiva consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i nostri prodotti quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni”.
“Il granchio – conclude Vantini – è senz’altro una prelibatezza e in questi giorni di festa i veronesi ne avranno una prova, ma i pescatori vogliono continuare a pescare e a coltivare cozze e vongole”.
Spaventano però le previsioni: si stima che nel 2024 ci sarà un calo che arriverà addirittura al -90%.