Dal 3 marzo gli agricoltori veronesi possono sottoscrivere le polizze assicurative e aderire a fondi mutualistici a copertura dei danni per eventi atmosferici e fitopatie, oppure tutelare il reddito aziendale da siccità, gelo, brina, alluvione e crisi di mercato. Condifesa Verona CODIVE ha, infatti, raggiunto l’accordo con importanti realtà assicurative del territorio quali Cattolica e Tua Assicurazioni, a cui sono seguite le adesioni di Itas, VH Italia, Ara 1857, ed a seguire con le altre importanti realtà assicurative italiane.
“Nei prossimi giorni formalizzeremo gli accordi con le restanti compagnie di assicurazione che operano nell’ambito della Gestione del Rischio. – precisa il presidente di CODIVE Luca Faccioni – I risultati del 2022 sono stati estremamente soddisfacenti con un incremento di valore assicurato del +33%, passando dai 411 milioni di euro di valori agricoli assicurati nel 2021 ai 548 milioni di euro del 2022. Questi numeri confermano che i nostri soci e quindi gli agricoltori hanno compreso che la copertura assicurativa è fondamentale per la sopravvivenza delle proprie attività. Di fronte ai cambiamenti climatici, alle nuove emergenze fitosanitarie, alle dinamiche di mercato è impossibile affidarsi alla buona sorte, diventa fondamentale tutelarsi adeguatamente con le assicurazioni ed i fondi mutualistici”.
Il risultato del 2022 è stato comunque positivo anche per le Compagnie di Assicurazione: i premi versati sono stati pari a 70 milioni di euro mentre i risarcimenti erogati agli agricoltori ammontano a 30,5 milioni di euro quindi con un rapporto sinistri premi a loro favorevole, del 41%, dopo anni di risultati molto pesanti dovuti a episodi di maltempo estremo e gelate primaverili molto pesanti. Lo scorso anno le giornate colpite da eventi atmosferici sono state inferiori del 14% rispetto al 2021 (146 rispetto a 170) ed i risarcimenti hanno riguardato per lo più la grandine (77%), e vento forte (21%). Le zone più segnate dal maltempo sono state Verona, Zevio, Ronco all’Adige, Valeggio Sul Mincio, Legnago, Tregnago e Sommacampagna.
“Nonostante il buon risultato tra premi e risarcimenti, il percorso delle trattative è stato in salita – afferma il direttore Michele Marani – in quanto a pesare è l’attuale situazione meteo estremamente siccitosa che preoccupa le assicurazioni. L’accordo raggiunto è stato comunque positivo, generalmente si è avuta una riconferma dello scorso anno con qualche aggiustamento in diminuzione per diversi prodotti all’interno del territorio provinciale. La difficoltà maggiore nel 2022 è stata quella di allargare la disponibilità per potersi assicurare con le garanzie catastrofali quali gelo, brina e siccità, soprattutto per il prodotto frutta. Siamo comunque riusciti per il 2023 ad ampliare la capacità assuntiva per queste garanzie. Sono disponibili per le aziende frutticole più soluzioni, tra cui una proposta light con una capacità risarcitoria limitata ad un costo ovviamente più contenuto”.
Nella provincia di Verona, la coltura maggiormente assicurata è l’uva sia per quanto riguarda l’ammontare assicurato pari a 195,9 milioni di euro (+25,2% rispetto al 2021) che, per i risarcimenti, pari a 11,2 milioni. Seguono la frutta assicurata per 77,7 milioni di euro che ha ricevuto risarcimenti per 6,7 milioni, le orticole assicurate per 43,6 milioni di euro e risarcite per 2,6 milioni, mais e oleaginose assicurati per 36,5 milioni e risarciti per 2 milioni e il tabacco assicurato per 26,6 milioni di euro che ha ricevuto risarcimenti per 5,8 milioni. Il valore assicurato dei vivai è di 59,7 milioni di euro a fronte di risarcimenti per 0,7 milioni di euro. A seguire le altre colture come cereali, olive ed erbai oltre al settore zootecnico.
La novità del 2023 è il Fondo AgriCat, un fondo mutualistico nazionale gestito di Ismea. “Si tratta – conclude il Presidente Luca Faccioni – di uno strumento che per la prima volta in Italia offrirà a tutti gli agricoltori, assicurati e non, una copertura mutualistica contro gli eventi catastrofali, quali gelo brina, siccità e alluvione, garantendo il diritto a un indennizzo economico in caso di perdite di produzione. La quantificazione varia a seconda che l’azienda sia assicurata con avversità catastrofali o meno. È uno strumento che debutta nel 2023, quindi ancora sperimentale, che avrà bisogno di essere verificato nel corso di quest’anno. La disponibilità nazionale attuale è di circa 350 milioni di euro, fondi che andranno a ristorare nei limiti della disponibilità economiche le azienda agricole che hanno subito perdite da avversità catastrofali. Quello che è sicuro è che questo è un ulteriore passo verso una maggiore tutela delle nostre aziende agricole”.