Risoluzione del contratto per la Filovia, escussione della fideiussione di 10 milioni di euro versata a garanzia dell’opera e avvio delle procedure urgenti per la chiusura dei cantieri aperti in città. Dopo mesi di solleciti per la ripresa dei lavori nei cantieri, AMT Spa ha deciso, con il supporto dei propri legali, di rivolvere il contratto per la realizzazione di Opera Filovia e di chiedere i danni all’ATI per gravi inadempienze.
La lettera raccomandata è già stata inviata e consegnata all’ATI tramite pec.
Amt e Comune oggi premono il tasto “reset” con l’ATI: non significa cancellare l’idea di un sistema di trasporto adeguato di cui la città oggi (e soprattutto domani) necessita e di cui si parla da trent’anni, e nemmeno rinunciare al finanziamento statale. Dopo lo stop per l’emergenza Covid-19, deciso dall’ATI nel marzo scorso, i lavori nei cantieri non sono più ripresi, nonostante 18 solleciti formali inviati da AMT Spa e da Direzione lavori. Nel contempo Clea, azienda assegnataria e capofila dell’ATI, ha presentato al Tribunale di Venezia richiesta di concordato preventivo in continuità. L’ATI ha avuto tempo da aprile fino a settembre per ovviare alla situazione e riprendere i lavori, ma non l’ha fatto nemmeno dopo che era stata rappresentata l’urgenza di riaprire le strade alla circolazione per la ripresa dell’anno scolastico. Di qui la decisione del Cda di AMT Spa di risolvere in danno il contratto e di chiedere il versamento dei 10 milioni di fideiussione versati a garanzia dall’ATI, che prevede l’escussione “a prima richiesta”.
Contestualmente, sono state avviate le procedure amministrative d’urgenza per appaltare a un altro soggetto il completamento dei lavori stradali nei cantieri aperti (via Comacchio, via Tunisi, via Caperle, via Fedeli, via Dalla Corte, via Palladio) e per l’installazione dei nuovi sottoservizi di via Città di Nimes e viale Dal Cero.