Bandiere a mezz’asta. La città di Verona piange la scomparsa dell’assessore ai Servizi sociali e Istruzione del Comune di Verona, nonché senatore della Repubblica, Stefano Bertacco. Come deciso dal sindaco Federico Sboarina, per consentire a tutta la cittadinanza di portare l’ultimo saluto, la camera ardente sarà allestita in municipio. Martedì 16 giugnmo, dalle 9 alle 18, tutti i veronesi potranno entrare a Palazzo Barbieri, salendo dalla scalinata centrale. Mentre l’uscita, per ragioni di sicurezza e distanziamento sociale, avverrà dal portone laterale. Mercoledì 17 giugno, invece, sarà proclamato il lutto cittadino. La mattina proseguiranno le visite alla camera ardente. Alle ore 15.30 verrà celebrato il funerale sul sagrato della Basilica di San Zeno, familiari, amici e cittadini potranno così partecipare dalla piazza. Per l’intera settimana l’attività del Consiglio comunale, commissioni e capogruppo comprese, viene sospesa per lutto e in forma di rispetto. Stamattina, per commemorare l’assessore Bertacco, la giunta è tornata a riunirsi di persona, la prima volta dopo tante sedute in videoconferenza, e in sala Gozzi ha rispettato un minuto di silenzio. Commosso il ricordo personale del sindaco. “La città ha perso il miglior assessore al sociale di sempre, io ho perso un amico fraterno – ha detto questa mattina Sboarina in diretta streaming -. Per me i rapporti personali vengono prima della politica, per questo il mio dolore è enorme. Stefano Bertacco era una persona per bene, un uomo e un politico leale, corretto, di grande sensibilità. In grado di passare ore ad ascoltare tutti, specialmente gli ultimi, i casi più difficili, coloro che avevano bisogni così grandi da non trovare ascolto. Invece lui, dimostrando una pazienza invidiabile, c’era sempre per tutti. Io ho perso un grande amico, un pezzo della mia vita. Stefano era un uomo buono, è l’aggettivo più appropriato per descriverlo. E il suo ottimismo fino all’ultimo secondo ci ha fatto sperare che fosse più forte della malattia. Purtroppo non è stato così. Dopo essere corso in ospedale sabato sera non appena è stato ricoverato, ieri ho avuto il privilegio di essere nella sua stanza da pochi istanti quando se ne è andato, quasi mi avesse aspettato. Momenti che non vorremmo mai vivere ma che la vita ci mette davanti. Lo accompagneremo in questi giorni, salutandolo per l’ultima volta, ma lo ricorderemo per sempre. So che la mia tristezza e il mio dolore sono gli stessi di tanti veronesi. Ovviamente la città deve andare avanti, come lui avrebbe voluto, nonostante questa dura prova”.