Come sarà la San Giovanni del futuro? Una domanda che interessa e coinvolge da vicino tutta la comunità lupatotina, odierna e futura, e che giovedì prossimo il sindaco Attilio Gastaldello presenterà al consiglio comunale. Entro il 20 agosto infatti sarà necessario approvare in consiglio il Documento Unico di Programmazione 2016-2019 (D.U.P.), il documento in cui sono indicate le linee strategiche e gli obiettivi di chi ha la responsabilità del governo locale. I termini ordinariamente scadono il 31 di luglio, ma quando si tratta di una nuova amministrazione, la scadenza viene posticipata; l’approvazione deve avvenire entro 60 dalla data di insediamento del sindaco. Gastaldello si è insediato il 21 giugno, quindi la scadenza è il 20 agosto. Il consiglio esaminerà la proposta il 18 agosto. “Abbiamo lavorato tutti molto intensamente, assessori, consiglieri, funzionari e abbiamo decisamente bruciato le tappe” – conferma il sindaco Attilio Gastaldello. “In poco più di trenta giorni (dal 29 giugno, data di nomina della giunta, al 2 agosto, giorno dell’approvazione del D.U.P. in giunta) abbiamo definito, nero su bianco, gli obiettivi strategici che caratterizzeranno l’azione amministrativa dei prossimi tre anni” – prosegue il sindaco Gastaldello – “anche se poi, entro il 15 novembre avremo l’opportunità di aggiustare il tiro se qualcosa fosse ancora da migliorare”. “In realtà” – ci tiene a sottolineare Gastaldello – “il D.U.P. sarà completo con l’approvazione del prossimo bilancio, il primo bilancio della nostra amministrazione”. All’interno del D.U.P. è indicata la visione futura della Città di San Giovanni Lupatoto, l’idea di comunità e l’idea di sviluppo. La visione dell’amministrazione Gastaldello prevede in primo luogo la creazione di nuovi parchi e la maggior cura degli spazi verdi vitali. Progetti come il “Sangiò Green” che prevede di ampliare le aree verdi comunali e di collegarle tra loro attraverso percorsi ciclabili e innovativi arredi urbani. Con al centro il sogno di realizzare un vero e proprio Central Park attrezzato tra le ex aree dismesse e degradate, Saifecs e Ricamificio, senza trascurare il polmone verde del Parco di Pontoncello e il percorso ciclopedonale delle Risorgive che congiungerà i fiumi Adige e Mincio attraverso ben 8 comuni. Il patrimonio comunale, destinato ad essere venduto precedentemente, sarà invece recuperato e valorizzato, pensiamo all’ex caserma dei Carabinieri alla Punta, piuttosto che all’ex baita degli Alpini a Pozzo, alle ex scuole elementari a Raldon o alla casa albergo in centro. Massima attenzione anche alla spesa (ci sarà maggior controllo), agli investimenti e alle manutenzioni (maggior programmazione), alle entrate (recupero fondi da bandi pubblici e privati). Altro obiettivo fondamentale riguarda il decentramento dei servizi comunali (sociale, tributi, cultura, etc.) che dovranno interessare le popolose frazioni di Raldon e Pozzo. In particolar modo il sociale sarà oggetto di una profonda revisione dei servizi che dovranno rispondere in maniera ancora più concreta ed efficace alle nuove esigenze dei lupatotini. Maggior attenzione avranno anche la sicurezza, la trasparenza, il commercio, lo sport, l’associazionismo, il volontariato e la partecipazione dei cittadini, giovani e non, alle scelte della comunità. L’argomento del momento riguarda la destinazione della Pindemonte (chiusa da 4 anni, questo che inizia è il quinto), la manutenzione delle scuole e la realizzazione di un nuovo e più adeguato spazio per la biblioteca comunale.