Un presepe che avrebbe fatto la gioia del compianto Dino Coltro. E’ quello allestito a Pozzo, nel giardino dell’abitazione in via Esperanto 12 da Daniele Zavateri e dal padre, assolutamente originale e da visitare poiché le parole e le foto non rendono merito ad un allestimento che richiama non solo la natività ma anche la vita dei campi di tanti anni fa. Due sono i mesi occorsi per l’allestimento, ma sei quelli per raccogliere il materiale, ovvero attrezzi contadini pressochè introvabili se non in qualche museo contadino. Ecco perché dicevamo che Coltro sarebbe stato orgoglioso di fare da cicerone ad un presepe che rappresenta una testimonianza non solo della dura vita dei campi ma anche di un’epoca. Magari più genuina di quella attuale anche se naturalmente meno “ tecnologica”. Ecco quindi che possiamo ammirare gioghi per buoi, l’aratro, botti, torchio, pialle, seghe, trivelle da marangon, un antico carro in legno, utensili per il focolare e per la stalla. Per non parlare di una stufa e di uno scaldin sicuramente ancora vivi nel ricordo di chi ha ormai qualche capello bianco. Tutto materiale recuperato girando per il Veneto e dintorni. Per allestire il presepio/esposizione sono stati usati, a cominciare dal pavimento, materiali veri recuperati in vecchie corti come coppi, tavelle, assi e i mattoni nella zona terremotata dell’ Emilia. L’ idea era di ricreare a dimensione naturale un vecchio fienile, con al centro la Natività, che durante la visita offrisse lo spunto per ricordi e aneddoti che siamo sicuro non mancheranno certamente. Il presepe è visitabile tutti i giorni durante la giornata.