Nel cuore dell’Italia settentrionale, Verona incarna il potere trasformativo della logistica e della sostenibilità. A guidare questa evoluzione c’è il Consorzio ZAI, l’istituzione che gestisce uno dei più importanti hub intermodali d’Europa. Fondato nel 1948, il Consorzio ZAI ha avuto un ruolo fondamentale nel trasformare Verona in un punto di riferimento per la logistica, la sostenibilità e l’innovazione.
Conosciuto come Quadrante Europa, l’Interporto di Verona è il terminal intermodale più grande d’Italia e uno dei più avanzati in Europa. Con una superficie di 2,5 milioni di metri quadrati, è molto più di una semplice zona industriale: è una vera e propria “città delle merci”, che ospita 140 aziende, impiega oltre 13.000 persone e funge da porta d’accesso per le merci in tutta Europa e oltre. “Abbiamo sviluppato un’infrastruttura all’avanguardia che non solo collega l’Italia al resto d’Europa, ma rappresenta anche un modello di logistica sostenibile ed efficiente,” afferma Matteo Gasparato, Presidente del Consorzio ZAI.
Questo successo ha portato al Quadrante Europa riconoscimenti prestigiosi. Nel 2010 e nel 2015, è stato premiato come miglior terminale intermodale d’Europa dal GVZ, l’associazione tedesca degli interporti. Questo riconoscimento è stato ribadito nel 2020, sottolineando il ruolo cruciale di Verona nella logistica europea.
Con l’intensificarsi delle preoccupazioni globali sui cambiamenti climatici, il settore dei trasporti affronta una crescente pressione per ridurre la propria impronta di carbonio. Il Consorzio ZAI ha intrapreso passi audaci per allinearsi agli ambiziosi obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea. Nel 2022, ha introdotto il suo Bilancio di Sostenibilità, un documento che si prefigge di tracciare un futuro più verde per la logistica e il trasporto. “La sostenibilità è al centro di tutto ciò che facciamo,” spiega Gasparato. “I nostri investimenti in tecnologie green e infrastrutture ferroviarie non riguardano solo il miglioramento dell’efficienza, ma anche la salvaguardia dell’ambiente per le future generazioni.”
I numeri parlano chiaro: nel 2023, l’Interporto di Verona ha lavorato 13.944 treni, movimentando 7,27 milioni di tonnellate di merci e spostando oltre 506.000 camion dalla strada alla ferrovia. Questo spostamento verso la ferrovia ha ridotto le emissioni di CO₂ di ben 506.446 tonnellate, consolidando il ruolo di Verona nella rivoluzione green del trasporto in Europa.
Con la Commissione Europea che mira a trasferire un terzo del traffico merci sopra i 350 km su rotaia entro il 2030—e il 50% entro il 2050— l’Interporto di Verona è pronto a soddisfare questi obiettivi. Gasparato osserva: “Siamo pronti a supportare la visione dell’UE di una rete di trasporti sostenibile e incentrata sulla ferrovia. Verona avrà un ruolo fondamentale nel realizzarla.”
Per integrare i suoi investimenti ferroviari, il Consorzio ZAI sta promuovendo iniziative lungimiranti come il progetto “Kilometro Verde” lungo l’autostrada A4, vicino alla zona logistica della Marangona. Questo progetto prevede la piantumazione di 6.200 alberi, che assorbiranno oltre 170 tonnellate di CO₂ all’anno, avanzando l’ambizione di Verona per la neutralità climatica entro il 2030.
Guardando al futuro, il Consorzio ZAI è concentrato sull’espansione delle capacità e dell’infrastruttura tecnologica di Verona per mantenere il proprio vantaggio competitivo. Tra i progetti chiave, vi è la costruzione di un nuovo terminal di 750 metri in collaborazione con RFI (Rete Ferroviaria Italiana), finanziato dall’UE attraverso il progetto Veneto Intermodal. Progettato per soddisfare gli standard europei per il trasporto ferroviario, questo terminal accoglierà treni più lunghi, veloci ed efficienti, riducendo i tempi di lavorazione e ottimizzando le operazioni.
Inoltre, il progetto ambizioso della Marangona—una zona logistica, produttiva e d’innovazione—mira a ridefinire il futuro intermodale della città. Integrando tecnologie all’avanguardia, la Marangona creerà un ecosistema dinamico e green per la logistica e la manifattura. “La Marangona rappresenta più di una semplice espansione fisica dell’area interportuale” sottolinea Gasparato. “Si tratta di costruire un ecosistema d’innovazione che combini logistica, produzione e sostenibilità per plasmare il futuro del commercio globale.”
L’interporto di Verona non è solo una storia di successo italiana, ma un punto di riferimento per la logistica a livello mondiale. Essendo uno dei più grandi hub intermodali d’Europa, funge da collegamento cruciale nella catena di approvvigionamento globale, connettendo industrie e persone attraverso un trasporto sostenibile ed efficiente. “Il futuro della logistica è green, digitale e connesso,” afferma Gasparato. “Lavoriamo ogni giorno per garantire che Verona rimanga all’avanguardia di questi cambiamenti, guidando innovazione e sostenibilità in un mercato globale in rapida evoluzione.”
Grazie a investimenti continui in tecnologia, sostenibilità e infrastrutture, l’Interporto Quadrante Europa è destinato a rimanere un protagonista chiave nel futuro della logistica europea, plasmando il modo in cui le merci si muovono attraverso i confini e minimizzando l’impatto ambientale.